Tra i vini del Piemonte a Vinitaly non può mancare ovviamente il Roero. E con un’eccellenza assoluta: i vini in anfora della Marchisio Family. Biologici, biodinamici e vinificati in ceramica. Per la prima volta, anche il Riesling. Accanto al Nebbiolo, al Pinot Nero e all’Arneis. In alto i calici: la Mecca del Vino si prepara a festeggiare. Nonostante la crisi (e la pretesa Ue di bollare il vino come prodotto insalubre, alla stregua delle sigarette) il settore resta trainante. Oltre 530.000 aziende, quasi un milione di lavoratori. Fatturato in crescita: e l’export del vino traina il Made in Italy, dal cibo al turismo. «La fiera di Verona è imperdibile: lascia spazio anche ai produttori artigianali come noi, che aderiamo alla Fivi».

Vignaioli indipendenti. Aziende familiari: il cuore del vino italiano. Un settore che pesa 31 miliardi di euro, leader nella bilancia commerciale del paese. Lo confermano i numeri di Vinitaly. Almeno 4.000 produttori. E oltre mille “top buyer” da 68 paesi. Anche per questo, il governo ci crede. E ora trasferisce a Verona due capolavori d’arte: il Bacco di Caravaggio e il Bacco fanciullo di Guido Reni. Entrambi prelevati dalla Galleria degli Uffizi. Forse perché lo stesso vino italiano è un’opera d’arte. Sicuramente, lo sono molti vini del Piemonte. E tra questi i gioielli della Marchisio Family. Come quelli speciali, vinificati e poi affinati in anfora: omaggio alla purezza originaria del Caucaso. Il segreto dell’eterna giovinezza.

«Siamo davvero contenti, quest’anno, di poter portare a Vinitaly – per la prima volta – il nostro Riesling», dice Fabio Marchisio. Vendemmia 2020, vino imbottigliato nel 2021. Lunghissimo affinamento in bottiglia. La scommessa: il vitigno renano alla prova del sole di Castellinaldo. Affiancano il Riesling le altre produzioni in anfora. Il Pinot Nero: anch’esso una sorpresa, nel clima caldo del Roero. E poi l’Arneis: la selezione speciale, realizzata nei recipienti di ceramica. Senza dimenticare il Nebbiolo etichettato Valmaggiore: il primo Nebbiolo, nella storia, a essere nato in anfora. In altre parole: uno straordinario biglietto da visita, per un’azienda che fa della sperimentazione “green” la sua vera missione.

E non è tutto. Perché a Vinitaly debutterà anche la Barbera superiore Castellinaldo: prima e unica sottozona concessa alla Barbera d’Alba. Ennesima riprova del valore di un territorio eccezionale, unico. Che, proprio attraverso il vino, sa parlare a tutti: grazie a una lingua universale. Lo fa anche oggi, sotto i colpi del cambiamento climatico in corso. Dal quale i vini naturali piemontesi della Marchisio Family si difendono a modo loro. «Da noi, l’ecologia non è una moda: è legge. Puntiamo alla fertilità dei suoli, senza chimica. Questo rende le viti più robuste, più resistenti alle avversità. E certo, influisce anche sul carattere dei vini: più ricchi e profumati, sempre pieni di sorprese».

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