Così giovane, e già così perfetto. Ovvero: l’importanza di chiamarsi Valmaggiore. Se poi aggiungiamo due dettagli da niente – il rivoluzionario tappo a vite, e la vinificazione in anfora – si spiega meglio il senso della notizia: ottenere 90 punti (la Medaglia d’Argento) ai Decanter World Wine Awards. «Siamo felicissimi che il nostro Valmaggiore abbia fatto centro alla sua prima uscita internazionale», festeggiano Fabio ed Elena Marchisio, “padrini” dell’esordio del Valmaggiore nelle competizioni enologiche mondiali. «Tutto merito, una volta di più, di Sergio Marchisio: è stato il primo ad avere il coraggio di vinificare il Nebbiolo in anfora». E che Nebbbiolo: come tutti gli altri vini della Marchisio Family, anche il premiato Valmaggiore è sia biologico che biodinamico. E si sente subito, nel bicchiere: un’esplosione di fragranza, che proprio l’anfora di ceramica fa in modo che resti sempreverde, maturando in profondità e ampiezza ma senza invecchiare, senza cedere alla stanchezza del tempo. Un sorso speciale, di cui si sono accorti gli specialisti di Decanter.
“This is the certify that Marchisio, Vigna Valmaggiore 2016 (Nebbiolo d’Alba, Piedmont, Italy) has been awarded a Silver Medal & 90 points in the Decanter World Wine Awards”. Così recita il diploma, che ora fa bella mostra di sé nella cantina della Marchisio Family a Castellinaldo d’Alba, nel cuore del Roero. «Giunti alla 17esima edizione, i Decanter World Wine Awards (DWWA) sono il più grande e prestigioso concorso vinicolo al mondo», ricorda la Bibbia internazionale del vino. «Giudicati dai più autorevoli esperti e professionisti del wine business, i DWWA sono riconosciuti a livello internazionale per l’affidabilità del loro rigoroso processo di degustazione e selezione». Fondata a Londra nel 1975, la prestigiosa rivista mensile è pubblicata in 90 paesi: una diffusione pari a quella dello statunitense Wine Spectator. Attenzione: i Decanter World Wine Awards, lanciati nel 2004 con oltre 15.000 iscrizioni all’anno, rappresentano il più grande concorso enologico del mondo.
Un premio che suona davvero speciale, se si pensa all’impegno di Sergio Marchisio sul fronte della viticoltura naturale, certificata biologica. Vero e proprio pioniere del biodinamico nel Roero, Marchisio ha scommesso – non da oggi – innanzitutto sul ripristino della fertilità del suolo. Un processo vitale che viene accelerato, anno dopo anno, dalle pratiche raccomandate da Rudolf Steiner. Obiettivo: lasciare che sia la terra, a parlare, raccontando – attraverso il vino – la vera essenza delle viti. Col Valmaggiore, poi, gli esiti sono sbalorditivi: «A dare una marcia in più a questo rosso – dice Sergio – contribuisce certamente anche la natura sabbiosa del terreno di Valmaggiore, di origine marina». Mineralità e profumi, profondità e freschezza. E’ un magico cocktail, l’alchimia segreta dell’anfora: il potere di restituire, intatta, la memoria della stagione. Di sicuro, la vendemmia 2016 ha messo d’accordo tutti: anche gli specialisti di Decanter.