«Gli anziani, qui in paese, sono preoccupati: una siccità simile non ricordano di averla mai vista». Da Castellinaldo, Fabio Marchisio fotografa così la situazione. «Speravamo nella pioggia attesa lo scorso weekend. Erano previsti almeno 40 millimetri d’acqua. E invece ne sono caduti solo 16, stando alle nostre sonde di rilevazione». Comincia a fare paura, la siccità in Piemonte: specie pensando alla vendemmia 2023. Poca neve invernale, scarse piogge primaverili. I bacini alpini ridotti del 50%. E la Regione è costretta a correre ai ripari: ha varato un piano speciale, concertato con il governo, per modernizzare le reti idriche. Obiettivo: ridurre le dispersioni. Si punta anche a creare, a tempo di record, nuovi invasi per l’irrigazione.
La faccenda è seria, purtroppo. Specie nel Roero. «Da noi aveva già pesato molto la straordinaria siccità dell’estate 2022, dopo la grandine caduta l’anno prima». Vigneti sotto stress, per troppi mesi. «Certo, le nostre sono viti robuste: biologiche e biodinamiche». Infatti la qualità è sempre eccezionale, anno dopo anno. Unico handicap, di recente: la quantità limitata del raccolto. Per colpa del clima, sempre più torrido e asciutto. «Diciamo la verità: per rimettere tutto in carreggiata dovrebbe piovere, in modo dolce e continuo, per un mese intero: dovrebbero cadere 100 millimetri d’acqua, sui nostri vigneti».
In compenso, da quest’anno anche in Piemonte è autorizzata l’irrigazione di soccorso per le vigne. «Il guaio – dice Fabio – è che scarseggiano le fonti idriche a cui attingere: i pozzi sono al 20%. Vuol dire che, pompando acqua dal sottosuolo per irrorare i filari con le cisterne, su 22 ettari vitati non arriveremmo a irrigarne a sufficienza nemmeno uno». Resta sempre l’acquedotto. «Ma solo in teoria: perché, se davvero usassimo l’acqua potabile, ad agosto le famiglie di Castellinaldo resterebbero all’asciutto».
Grosso problema. A parlare sono proprio le cifre: «Dal 1° gennaio, sulle nostre colline sono caduti appena 40 millimetri di pioggia. Lo scorso anno invece erano stati 270, grazie alle precipitazioni invernali». Spiragli? Sì, uno: «L’ultima pioggia ha comunque rinfrescato il clima e ridato un po’ di slancio ai germogli assetati. La prossima settimana, infatti, inizieremo la prima potatura verde. Con una grande speranza, comunque: che si decida finalmente a piovere. Ma per davvero».