C’è sempre qualcosa di sacro, nel piantare una vite. E’ un simbolo di speranza, specie in un momento in cui il mondo soffre una grande crisi come quella di oggi, innescata dalla pandemia. «E’ il nostro modo per sorridere al futuro, e per ringraziare – ancora una volta – la nostra terra, e il cielo sotto cui lavoriamo». Sergio Marchisio spiega così lo spirito con cui lo scorso 2 maggio, in periodo di luna calante, sono state piantate 8.300 barbatelle sulla spettacolare collina del Bricco Medica a Priocca, tra Castellinaldo d’Alba e il Tanaro. Due ettari di vigneto, appositamente preparato per ospitare al 50% Barbera, e per l’altra metà Pinot Nero (35-40%), più un 10-15 di Nebbiolo. A dare il benvenuto al nuovo impianto è una magnifica rosa: è la sentinella che, in testa al filare, sarà la prima a dare l’allarme nel caso dovesse comparire l’oidio.
«Le piccole viti si sono radicate benissimo, e ormai sono alte mezzo metro», spiega Sergio. Merito anche del giorno scelto per la messa a dimora: un “giorno radice”, che – secondo la filosofia biodinamica di Rudolf Steiner – corrisponde al periodo più favorevole per i nuovi impianti. «Se tutto va bene, fra tre anni potremo cominciare a vendemmiare i primi grappoli». Grazie ai nuovi filari del Bricco Medica, sommati a quelli di Bussia a Monforte d’Alba, la produzione di Pinot Noir della Marchisio Family potrà tagliare il traguardo delle 4.000 bottiglie: «Siamo felicissimi di questo esperimento: il nostro è in assoluto il primo Langhe Pinot Nero prodotto in anfora, dalle nostre parti, e ha già ottenuto consensi più che incoraggianti».
Quella del Pinot Nero è l’ennesima conferma della vocazione pionieristica di Sergio Marchisio, il primo a spumantizzare l’Arneis e il primo a vinificare in anfora anche il Nebbiolo. Ottimi auspici anche per la nuova vigna del Bricco Medica: «Prima dell’impianto, il terreno è stato preparato con cura e arricchito con l’humus che produciamo, secondo i dettami steineriani, attraverso il nostro “cumulo biodinamico”». Quintessenze: terra che torna alla terra, trasportando memorie. «Restituire al suolo la sua fertilità naturale è la nostra missione: un’operazione indispensabile, per ottenere vini potentemente naturali, profondi e ricchi di sfumature». Fedeltà e passione: sono queste le qualità su cui si fonda l’impegno biologico della Marchisio Family. E quella del Bricco Medica è solo l’ultima scommessa.