Prima che la primavera esploda, dipingendo di verde tenero le colline, i vigneti biologici della Marchisio Family a Castellinaldo, nel Roero, sono i primi a sapere che il meglio sta per arrivare. A ricordarglielo è il Preparato 500, il concime speciale sciolto nell’acqua dinamizzata e diffuso in aspersione tra i filari. Ultimate le potature, condotte del periodo invernale, è tempo di passare alla legatura dei tralci. Nel frattempo, si innestano nuove barbatelle per compensare le eventuali fallanze. «Il lavoro non manca, visto che la stagione è decisamente in anticipo, quest’anno». E tante altre operazioni sono in corso, in questo periodo, in base alla filosofia ecologica della viticoltura biodinamica: «In questi giorni di marzo – dicono Ivo e Fabio Marchisio – siamo dando supporto al suolo, per aiutarlo a recuperare la sua fertilità naturale». E’ il momento dei sovesci: «Sono colture speciali, complementari alla vite: essenze azotate, che seminiamo negli interfilari per restituire ricchezza alla terra di cui poi le viti si nutriranno nella bella stagione».
Graminacee, piselli, senape: sono soltanto alcuni esempi di specie vegetali adatte alla pratica del sovescio primaverile. Una miscela di essenze, destinate a irrobustire l’ecosistema viticolo. Altro momento speciale, nella viticoltura biodinamica: la concimazione che viene effettuata alla fine dell’inverno. Oltre all’irrorazione con il frutto del corno-letame, è fondamentale attingere al cumulo biodinamico, che l’azienda prepara nel corso degli anni. «E’ la nostra riserva speciale di minerali e sostanze preziose», spiegano Ivo e Fabio: «L’humus che distribuiamo nei filari è composto di letame equino e bovino, erbe di campo lasciate fermentare per due anni, ma anche dalle bucce degli acini raccolti nell’ultima vendemmia. Nel cumulo ci sono pure gli sfalci delle potature dell’anno precedente». In questo modo la natura “torna a casa”, chiudendo il cerchio: e così continua a crescere, anno dopo anno, la naturalità perfetta dei vini firmati Marchisio.