Pinot Nero biodinamico: il primo vinificato in anfora, nel Roero, e imbottigliato con il tappo a vite. Si può immaginare un biglietto da visita più personale? La firma è quella di Sergio Marchisio, rivoluzionario pionere di tante scommesse “green”. Le prime bollicine di Arneis, il primo spumante Nebbiolo rosè, il primo Nebbiolo in assoluto a nascere in anfora (il pluri-premiato Valmaggiore). E poi le ultime sfide: il Roero Arneis in anfora, così come il Riesling fatto nel Roero. E, appunto, il gioiello di Borgogna: il Pinot Noir. Pura emozione, provare per credere: basta stappare, oggi, il super-rosso vendemmiato nel 2019. Una cascata di profumi, che si sposa all’eleganza leggendaria del vitigno francese. Un successo, segnalato con convinzione anche dagli esperti internazionali di “Wine Enthusiast”.
«Lo ammetto: queste sono soddisfazioni», sorride Sergio Marchisio. «Il Pinot Nero è sempre stato una mia grande passione. Così, non ho saputo resistere alla tentazione di produrlo sotto il sole del Roero». Un bel salto, rispetto alle temperature d’Oltralpe. Cambia il calendario della maturazione fenolica: «In Borgogna lo si vendemmia a metà settembre, da noi un mese prima». Risultato? Alcol sotto controllo: appena 13 gradi. Bella acidità armonica, estrema bevibilità. Snello e slanciato, il Langhe Pinot Nero 2019 della Marchisio Family. Con una marcia in più, anzi due: il calore delle colline piemontesi e la strepitosa ricchezza di accenti che deriva proprio dalla viticoltura biodinamica. Non ultima, ovviamente, l’estrema morbidezza garantita dall’anfora di ceramica.
Naturale al 100% e biologico certificato, questo Pinot Noir “made in Roero” (piccola produzione, appena 3.000 bottiglie) nasce dai vigneti di Priocca. Affina sempre in anfora per almeno un anno, per poi affrontare una lunga evoluzione in bottiglia. A due anni e mezzo dalla vendemmia, non fa che crescere in profondità. Ha dentro l’estate quasi “mediterranea” delle nostre latitudini, con tutti i suoi colori e le infinite declinazioni del bouquet. Ma senza mai tradire la prima dote varietale: l’inarrivabile finezza. «E’ vero: il nostro Langhe Pinot Nero esprime perfettamente l’anima del vitigno: cosa non scontata, dalle nostre parti». Sergio Marchisio brinda: «Ammetto che il risultato mi ha davvero stupito». Meno sorpresi, invece, i “fedelissimi”: quando mai sono stati delusi dai fantastici esperimenti della Marchisio Family?