Valmaggiore, il Nebbiolo in anfora che ama i record

E’ il primo Nebbiolo in anfora della storia: e che Nebbiolo. Biologico e biodinamico, nato dalla prestigiosa collina Valmaggiore di Vezza d’Alba. La notizia? Va fortissimo: piace proprio a tutti. E adesso è ancora più “smart”, nella sua nuovissima etichetta. Stiamo parlando del Nebbiolo d’Alba “Valmaggiore”, uno dei cavalli di battaglia della Marchisio Family. Facile da bere, intenso e profondo, capace di evoluzioni infinite. Un rosso mai “stanco”, grazie all’eterna giovinezza assicurata dall’anfora di ceramica. Un tocco che rende dinamici e morbidi anche i vitigni di spessore, magari gradevolmente tannici come questo super-Nebbiolo tutto roerino, nato da terreni sabbiosi. Che sia un vero e proprio capolavoro, il “Valmaggiore” creato da Sergio Marchisio, l’ha scoperto anche Decanter: che infatti lo ha premiato (vendemmia 2016) alla sua prima uscita internazionale.

«E’ stata una grande soddisfazione, per tutti noi», ammettono i winemaker della Marchisio Family. Specialità della casa: sperimentare. In anfora, oggi, evolvono anche il Pinot Nero e il Riesling, felicissimi esperimenti per testare l’interpretazione, nel Roero, di illustri varietà europee. E nei contenitori di ceramica è finito persino l’Arneis, altra “eresia” firmata Marchisio: «Abbiamo scoperto che l’anfora può allungare la vita, e di molto, anche al bianco che è un po’ il simbolo del nostro territorio». Ma a fare da battistrada, sulla via dell’alternativa al legno e all’acciaio, è stato proprio un super-rosso come il “Valmaggiore”, il primo Nebbiolo (in assoluto) a essere vinificato in ceramica. A chiarire fin da subito la sua vocazione, anche lo sbarazzino tappo a vite: soluzione a cui gli appassionati si stanno ormai abituando. E una volta stappato come si presenta, il “Valmaggiore”? Presto detto: è un rosso semplicemente strepitoso, ampio e fragrante. Capace di grande longevità, ma – vale ripeterlo – senza mai dare segni di vecchiaia.

Vero, può sembrare strano parlare di Nebbiolo proprio adesso, in piena estate. E’ tempo di freschezza e di bollicine, per esempio: come quelle di Arneis (9 anni sui lieviti) che Sergio Marchisio è stato il primo a realizzare, tanti anni fa. A ruota, la spumantizzazione (rosè) dello stesso Nebbiolo. Eppure, il “Valmaggiore” non teme nemmeno le temperature estive: un calice perfetto, la sera, per accompagnare la cena. Il segreto? L’anfora, ovviamente, in combinazione con l’altissima bevibilità che nasce proprio dal suolo sabbioso, capace di conferire profumi esplosivi. Una caratteristica ulteriormente accentuata dal disciplinare biologico (niente chimica) e dalla lavorazione biodinamica, che restituisce vitalità al terreno. E così, anno dopo anno, i risultati crescono: il ventaglio dei sentori non fa che aumentare, lambendo la violetta e la liquirizia. Il tutto, sempre, con quello speciale “sprint” che solo l’anfora riesce ad assicurare. Anche quando si tratta di un Nebbiolo: o meglio, di un super-Nebbiolo da record.

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