Vite e siccità: finalmente la neve!

Il miracolo della neve, finalmente. Di questi tempi sembra proprio un prodigio. Uno spettacolo, i filari ammantati di bianco. Vite e siccità: il problema è davvero serio. Specie dopo la grande sete patita l’estate scorsa. «Potete immaginare il nostro sollievo – dice Fabio Marchisio – nel veder scendere sulle nostre vigne un po’ di neve, proprio alla fine di febbraio». Meglio tardi che mai. «Certo, non è stata una grande nevicata. Ma meglio di niente. E poi, lo scorso inverno era nevicato solo una volta. Ora le nevicate sono state due. E in questi giorni sulle nostre viti è caduta anche la pioggia. Non abbastanza, d’accordo. Ma ripeto, proviamo a essere ottimisti».

Com’è noto, il problema investe in modo particolare il Piemonte vinicolo. Era l’unica Regione rimasta priva di disposizioni per l’irrigazione di soccorso. «Anche se comunque fossimo stati autorizzati – dice Fabio – non avremmo saputo dove attingere l’acqua: non esistono bacini irrigui. Regioni come la Sicilia, che questi serbatoi li hanno, soffrono molto meno». Il tema è serio: stando ai dati ufficiali, l’anno meteorologico 2022 è stato tra i più caldi e i meno piovosi degli ultimi 65 anni. Una combinazione eccezionale, ma osservata con sempre maggiore frequenza nell’ultimo ventennio.

La temperatura media annuale è risultata pari a 11,4°, con una anomalia di un grado e mezzo rispetto alla norma climatica 1991-2020. Ben mezzo grado in più, rispetto al precedente primato registrato nel 2017. Estate torrida: la più calda di sempre, dopo quella (record) del 2003. Peggio ancora se al caldo si somma la sete: la precipitazione media annuale è stata di appena 562 millimetri. Tradotto: «Un deficit pluviometrico di circa 647 millimetri, pari al 45% in meno rispetto alla norma climatica dell’ultimo trentennio».

«Le condizioni di siccità prolungata e diffusa hanno inciso in modo eccezionale sulle risorse naturali e ambientali, oltre che sull’agricoltura», sottolineano i tecnici. Ma attenzione: già d’inverno si era capito che l’estate sarebbe stata difficile. «Il fenomeno era iniziato nella stagione invernale 2021-2022 con un lungo periodo di giornate secche: ben 111 giorni senza piogge, il secondo inverno più asciutto della storia recente». Quest’anno va decisamente meglio: piove e nevica un po’ di più. «Non è abbastanza, per recuperare bene lo stress idrico patito dalle viti. Ma intanto è già qualcosa». Fabio Marchisio la pensa come i colleghi viticoltori: si spera in una primavera decisamente più generosa d’acqua piovana.

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