Antica sapienza contadina: niente chimica. Oggi si chiama agricoltura biologica. Senza scordare il cielo: il calendario delle stelle e della luna, a cui si ispira la lavorazione biodinamica di Rudolf Steiner. Noi siamo questo: il nostro tesoro è la terra che ci ospita, la fertilità del suolo da cui nascono i sapori e le fragranze. Gli insetti, l’erba e i fiori collaborano con i nostri filari coltivati in modo naturale. La chimica non entra neppure in cantina: comanda la natura, nel realizzare i nostri vini. E’ un’alchimia che nasce dal sole e dalla pioggia, che noi assecondiamo con amore. Il risultato, poi, lo senti nel bicchiere.
Biodinamica, un’antica promessa, l’amore per le colline
Accordare Terra e Cielo, secondo la ricetta dell’agricoltura steineriana. Missione: preservare innanzitutto la ferilità biologica del suolo, del vigneto come ecosistema vivente. Per questo ha il sapore di una promessa antica, ogni anno, la cura che mettiamo nel seppellire tra i filari il corno-letame: quel concime, trasformato in “polvere celeste” e disciolto nell’acqua “dinamizzata”, a Pasqua guiderà il risveglio stagionale delle viti, verso un’armonia naturale che poi si tradurrà nella ricchezza dei profumi da apprezzare nel bicchiere. E’ il risultato di una promessa che Sergio Marchisio ha fatto innanzitutto alla sua terra, che ogni anno lo ricambia come sanno fare le sue colline, trattate da sempre con amore.